Indietro

Lambrusco, il frizzante italiano che torna di moda

lambrusco

Il Lambrusco è uno dei vini italiani più apprezzati dal mercato estero. Naturalmente aromatico, l’Italia ne esporta in gran quantità, tanto da aver garantito a questo vino, anche nel 2018, il primato quanto ad export di vino frizzante italiano.

Le origini

La storia del Lambrusco affonda le sue radici nell’antica Roma. La sua etimologia fa riferimento alla vite selvatica, labrusca, dal latino labrum (margine) e ruscum (selvatico). Era infatti con le viti che crescevano spontaneamente accanto ai campi coltivati, che i Romani produssero i primi vini.

Il vino facile

Attualmente il Lambrusco si ottiene da vari vitigni a bacca rossa, principalmente coltivati in Emilia Romagna e, in più piccola parte, in Lombardia. Si utilizza come vino frizzante e per lo spumante, a seconda del metodo di produzione. Molto spesso considerato un vino “facile”, se di buona qualità, ha invece notevoli sfumature e riesce a stupire positivamente. La sua produzione è tutt’altro che facile. Richiede infatti assoluta delicatezza e attenzione. Non è un vino adatto all’invecchiamento o da dimenticare in cantina.

A lungo è stato considerato un vino minore ma oggi sono molti gli estimatori di questo particolare vino frizzante. Il suo colore può variare dal rosato al rosso, secondo le uve e i metodi di lavorazione.

Varietà di Lambrusco

Tra le principali varietà si ricordano i:

  • Sorbara
  • Grasparossa
  • Salamino

Da queste tre queste varietà si ottengono anche le DOC ma si trovano in commercio anche le DOCG e le IGT.

Gusto e abbinamenti

Noto per la sua aromaticità e le sue note intense fruttate, spesso di ciliegia e lampone, è ottimo da solo ma molto versatile in mixology. Oltre ad essere usato negli aperitivi risulta perfetto in abbinamento con i salumi e i formaggi, in primis il Parmigiano Reggiano. E, ovviamente con i piatti tipici delle sue zone di produzione.